faq

Di seguito sono riportate una serie di “frequently asked questions” (faq). Questa sezione del sito verrà aggiornata con frequenza per cercare di rispondere, in modo il più esauriente possibile, alle questioni più richieste dagli utenti.

È vero che un impianto domotico è molto costoso?

È diffuso luogo comune pensare che la domotica sia un lusso per pochi. Si tratta di un'opinione propinata per lo più da chi, non conoscendo la materia, tenta di indirizzare i propri clienti verso soluzioni superate ma che è in grado di vendere e gestire.

In realtà non ha senso valutare i costi di un impianto, domotico o no, se non in relazione a ciò che esso è in grado di offrire. Non ha senso confrontare il prezzo di due auto senza valutare se si tratta di auto della stessa categoria o se hanno gli stessi accessori! Per questo motivo possiamo dire che se il costo di un impianto completo ed esclusivo è certamente elevato ( e per molti proibitivo) non si può dire altrettanto per un impianto base.

Spendendo poco più di un impianto tradizionale è già possibile realizzare un impianto BUS concettualmente e tecnologicamente moderno ed adatto ad espansioni future. Con un investimento iniziale ragionevole , ampiamente ripagato dal valore aggiunto che l'immobile stesso acquisisce e dalla maggiore tenuta di valore nel tempo, si possono porre le basi strutturali per un impianto aggiornato, efficiente e moderno.

 
Ma tutta questa elettronica...sarà affidabile?

L'elettronica non è inaffidabile "in se". Converrete che l'affidabilità di un giocattolo elettronico di provenienza cinese è ben diversa da quella di una scheda elettronica montata su un satellite per telecomunicazioni o su un jet militare.

Un impianto domotico, anche molto complesso, non presenta alcun problema di affidabilità purchè sia correttamente progettato, realizzato da installatori competenti e composto da prodotti di adeguato livello qualitativo.

 
E se a me tutte queste funzioni "non servono"?

20 anni fa solo i manager usavano il cellulare, oggi lo possiedono bambini di dieci anni. 10 anni fa era pensabile acquistare una nuova auto senza climatizzatore o vetri elettrici, ed un navigatore GPS era un oggetto quasi fantascientifico. Oggi anche un'utilitaria deve avere almeno climatizzatore, vetri elettrici, servosterzo, ABS, airbag e una molteplicità di altri accessori...il navigatore non serve, perchè è installato sul cellulare del bambino di 10 anni che siede sui sedili posteriori....

Siete ancora così sicuri di cosa vorrete avere nella vostra casa tra 10 anni?

Un impianto domotico non chiude le porte alle future esigenze.

 
Potrei solo "predisporre"....?

La predisposizione è certamente possibile, ma l'esperienza insegna che raramente poi si procede alla realizzazione del nuovo impianto. Nonostante le predisposizioni la conversione tra un impianto tradizionale ed uno domotico (su BUS) rimane un intervento radicale ed invasivo, costoso e difficile da attuare su una abitazione arredata e abitata.

Diverso è, invece, se si parte da un impianto BUS con funzionalità base e lo si predispone per successivi ampliamenti funzionali. In questo caso, se le predisposizioni sono realizzate da un esperto di integrazione domotica, è possibile utilizzarle in futuro per realizzare le funzionalità che inizialmente si è deciso di non implementare.

 
Sempre con questi sistemi BUS...ma cosa è questo BUS, un pullman che mi gira per casa?

Dimentichiamo per un attimo il rigore e cerchiamo di essere comprensibili anche per i non tecnici prendendo l'esempio banale di una lampadina.
In un impianto tradizionale voi premete un interruttore e, con la forza del vostro dito, spostate meccanicamente un contatto che lascia passare la corrente elettrica che accende la lampadina. In un impianto domotico voi premete un pulsante ma, anzichè spostare meccanicamente un contatto, il pulsante invia un segnale su un unico cavo (che passa per tutta la casa e si chiama BUS) indicando a chiunque sia connesso allo stesso BUS che esso è stato premuto. Il "contatto" (che in questo caso è un componente separato, chiamato "attuatore" e anch'esso connesso al bus) riceve il segnale dal pulsante e accende la lampadina.

Una inutile complicazione per fare la stessa cosa? Solo apparentemente... La differenza in realtà è enorme, perchè lo stesso pulsante può essere programmato per accendere una lampada o un'altra, o molte insieme, anche lontane fisicamente tra loro, senza che sia necessario modificare il modo in cui sono effettuati i collegamenti elettrici. Inoltre il comando di "accensione" o "spegnimento" per l'attuatore della lampadina può anche essere inviato sul BUS da un oggetto diverso dal pulsante stesso (ad esempio un pc, o un oggetto che riceve il comando da un telefono e lo inoltra sul bus, o un processore ampiamente programmabile), rendendo possibili gestioni intelligenti e articolate degli impianti di casa.

Abbiamo fatto l'esempio di una lampadina, ma con la stessa logica dei "segnali" inviati sul bus si possono controllare motori, pompe, tapparelle, termostati, dimmer, antifurti e, negli impianti più completi, dispositivi audio/video e multimediali. Far eseguire operazioni apparentemente complesse al sistema si traduce semplicemente nell'inviare la giusta sequenza di comandi sul BUS. La logica con cui il sistema si comporta dipende da come esso è configurato e non da come è realizzato il cablaggio.

Pensate solo a come sarebbe complesso, per un impianto tradizionale, realizzare un unico pulsante che quando uscite di casa spenga tutte le luci, abbassi le tapparelle motorizzate, abbassi i termostati a livello risparmio energetico e inserisca l'antifurto. Tutto ciò, per un sistema bus, è poco più che banale.

Ovviamente è possibile inviare comandi tramite il BUS solo a componenti che sono in grado di recepirli, comprenderli ed eseguirli: si dice che tali componenti sono "integrati" nel sistema domotico. Così si va dai sistemi base in cui inizialmente vengono integrati con il sistema BUS solo le luci, eventuali tende o tapparelle motorizzate ed il controllo del riscaldamento fino ai sistemi più completi in cui l'integrazione si spinge fino ai sistemi multimediali ed audio/video, passando per la sicurezza (antifurto e videosorveglianza), irrigazione, telefonia ecc ecc. Sta all'integratore di sistema, insieme al committente, aiutare il committente a valutare quanti e quali impianti sia preferibile integrare da subito, come predisporre eventuali integrazioni future ecc.

 
Quale è il sistema migliore per la domotica?

Quale è l'auto migliore?...dipende da dove dovete andare, da quanti siete, da quanti bagagli avete...
Come in quasi tutti i settori il mercato è estremamente diversificato e propone prodotti con caratteristiche e peculiarità diverse, mirati a rispondere ad esigenze disparate. È fondamentale, pertanto, farsi guidare nella scelta da professionisti del settore che sappiano comprendere le vostre esigenze attuali e potenziali e possano orientarvi verso la scelta del sistema o della soluzione più adeguata alle vostre esigenze.

Diffidate di chi si presenta descrivendovi unicamente la bontà assoluta del suo prodotto: il primo presupposto per una buona riuscita di un impianto di questo tipo è una corretta comprensione del committente, delle sue aspettative, delle sue principali abitudini di vita. Solo a questo punto è possibile cercare una soluzione tecnologica in grado di incontrare le sue esigenze ed i suoi budget tra quelle che il mercato offre.

 
 
Chi ha realizzato questo sito?

La nostra immagine coordinata è curata da Studio DRB, che ha anche realizzato questo sito.

 
Ricerca
Accesso utente

Domotica snc di Menegon Sergio e Malopera Luigi
Mogliano Veneto - Treviso
c.f./p.iva: 04580710269 - 
mail: info@indomotica.it